venerdì 27 settembre 2013

RICORDARE significa VIVERE

Cultura e tradizioni devono unire senz’alcuna barriera.
È questo, in sintesi, il messaggio che arriva da Angelino Marco Carta.
Memorie, usi e costumi di un tempo che fu, che oggi si perdono purtroppo nei meandri di una gioventù non sempre attenta alle proprie origini. 
Per questo c’è bisogno di un’inversione di tendenza.
C'è bisogno di riscoprire alcuni valori fondanti della società come fede, famiglia, patria, amicizia e fratellanza.

SANTA MARGHERITA DI ANTIOCHIA
VERGINE E MARTIRE IN VILLAURBANA


L’opera di Angelino Marco Carta, Santa Margherita di Antiochia Vergine e Martire in Villaurbana,  dotata di un vasto apparato iconografico, offre al lettore considerazioni e immagini particolarmente atte a favorire la riflessione e la preghiera e ad alimentare la speranza.
Anche per un tempo inquieto come il nostro, la figura benedetta di questa antica martire - donna dalla fede adamantina, forte e indomita di fronte alle numerose e dolorose traversie riservatele dalla vita e dalla cattiveria umana - continua a rappresentare, per tutti, un sicuro punto di riferimento e un autentico modello di vita e di fede.
Il modo con cui Ella visse la propria esistenza, breve e tribolata, delinea un itinerario di autenticità, che consente anche alle donne e agli uomini del nostro tempo, così spesso provati dalle vicende quotidiane, di non smarrirsi nel dedalo delle difficoltà.
La fiducia nella continua intercessione della Santa è un elemento che rafforza la nostra speranza. 


 L’opera di Angelino Marco Carta nasce dal desiderio di sostenere e diffondere - anzitutto fra i suoi compaesani di Villaurbana ai quali il libro è principalmente diretto - la memoria e il culto di S. Margherita di Antiochia, patrona della loro parrocchia.
L’Autore, unitamente alla sua consorte Jane Carolyn, ha voluto far omaggio di quest’opera a tutte le famiglie di Villaurbana in occasione della festa della Santa il 20 luglio 2013, dotando nel contempo la locale Chiesa Madre di una nuova Pala d’altare raffigurante la Santa (opera olio su tela del M° Michele Gianfrancesco, di cm. 160x220). La ricchezza simbologica e cromatica e la particolare luminosità del quadro costituiscono un ulteriore significativo tassello a sostegno della continuità e del consolidamento della lunga tradizione di devozione del popolo di Villaurbana nei confronti della propria Patrona.
Il libro è stato donato, in primo luogo, a Papa Francesco, ma è stato inviato anche a numerose Personalità ecclesiastiche, civili e militari, e in particolare alle Parrocchie italiane che venerano Santa Margherita d’Antiochia quale loro patrona e a sei Comunità parrocchiali della Sardegna, nel cui territorio è presente una Chiesa dedicata alla Santa.

Gli elementi riguardanti la vicenda umana di Santa Margherita sono tratti da una antica “Passio”, scritta in greco da un certo Timoteo. Il testo, secondo lo stile del tempo, è assai ricco di particolari e di eventi straordinari, che sconfinano inevitabilmente nella leggenda. Secondo questi dati, la Santa era originaria di Antiochia di Pisidia (Siria). Dopo la morte della madre, il padre - un sacerdote pagano - l’aveva affidata a una nutrice, che aderiva segretamente alla fede cristiana, essendo ancora severamente perseguita l’adesione al cristianesimo. Nonostante i comprensibili rischi, la donna educò la fanciulla alla fede cristiana. Quando il padre venne a saperlo, ripudiò la figlia, cacciandola  da casa. Margherita, allora, ritornò dalla nutrice, che  l’adottò, impegnandola nella cura del gregge.  
Mentre, un giorno, la giovane, allora quindicenne, fu notata per la sua bellezza, dal prefetto Olibrio, che tentò di sedurla. Ella reagì e si difese, ferma nella sua volontà di consacrare la propria verginità al Signore. Offeso per essere stato respinto, Olibrio la denunciò quale cristiana, costringendola, secondo le leggi del tempo, ad essere rinchiusa in carcere. Qui le si presentò il diavolo sotto forma di drago, pronto a ingoiarla. Ma il suo assalto feroce fu reso vano dalla Croce di Cristo. L’evento fu riconosciuto dal popolo come un miracolo, suscitando scalpore e inducendo molti ad aderire alla fede cristiana e a farsi battezzare. Qui i tratti della tradizione sconfinano certamente nella leggenda, ma ciò che era e rimane perennemente vero è che solo la forza della Croce di Cristo può liberare le creature dalla morte.
In carcere, Margherita confermò la propria intima e convinta adesione a Cristo. Un improvviso terremoto fu letto quale segno del favore divino. La tradizione narra anche che un giorno, sulla giovane Margherita reclusa in carcere, scese dal cielo una colomba, posandole sul capo una corona, quasi prefigurando la corona di gloria che il successivo martirio le avrebbe riservato. La giovane, lontana da ogni umano cedimento, venne condannata a morte e decapitata, all’età di 15 anni, il 20 luglio 290. 
Secondo la tradizione, la traslazione dei Suoi resti mortali da Antiochia in Italia avvenne ad opera di un certo Agostino da Pavia, intenzionato a portare le reliquie di S. Margherita nella propria città. Ma durante il viaggio di ritorno, egli morì a Montefiascone (Viterbo). È in questa città, pertanto, che si conserva la reliquia della testa della Santa, nella Cattedrale a lei dedicata. Altre reliquie della Santa sono custodite in varie Chiese, tra cui quella di Villaurbana. La Santa, molto venerata nel medioevo, continua ad essere onorata e celebrata in almeno 43 località italiane.  
 



http://www.ilmondo.it/politica/2013-09-11/papa-saluta-familiari-vittime-incidente-porto-genova_320586.shtml








Radio Vaticana, giovedì 12 dicembre, ore 7.00 e in replica alle ore 17.30, intervista all'autore del volume SANTA MARGHERITA DI ANTIOCHIA VERGINE E MARTIRE IN VILLAURBANA Generale Angelino Marco Carta.

  http://media01.radiovaticana.va/audiomp3/00404104.MP3


 


 

 

 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Angelino Carta, una persona che dè onore al suo paese natìo!